Come risparmiare sul passaggio di proprietà dell’auto
Il passaggio di proprietà rappresenta l’atto di trascrizione della titolarità del mezzo e sancisce il passaggio da un proprietario all’altro: si tratta, quindi, di una spesa consistente per chi decide di acquistare un veicolo usato, a volte addirittura più pesante del costo stesso del veicolo in vendita.
Eppure risparmiare è possibile. Come? Basta procedere in maniera autonoma, senza l’intermediazione dell’apposita agenzia di pratiche auto: in questo modo si elimina il costo di questo servizio, solitamente intorno ai 100 euro. Vediamo come procedere.
Quando si acquista un veicolo usato, occorre registrare il passaggio di proprietà entro 60 giorni dall’autentica della firma del venditore. È qui che si inserisce la possibilità di risparmio, facendo tutto personalmente senza intermediazione di agenzie.
La richiesta può essere presentata dall’acquirente o da un suo incaricato munito di delega (il modello è scaricabile dal sito internet dell’Aci): in quest’ultimo caso, occorre oltre a una copia della carta di identità dell’acquirente, anche quella dell’incaricato e il modello TT2120 (sempre scaricabile dal sito internet dell’Aci). Occorre poi avere a disposizione i seguenti documenti:
– certificato di proprietà (CdP), che certifica l’effettiva proprietà del veicolo;
– atto di vendita del veicolo in una delle seguenti forme:
dichiarazione di vendita presente sul retro del certificato di proprietà, con firma autenticata del venditore e bollo da 14,62 euro (se il veicolo è sprovvisto di certificato di proprietà, occorre stipulare un contratto di vendita sottoscritto sia dal venditore che dall’acquirente: in questo caso dovranno essere autenticate entrambe le firme e i costi saranno doppi);
atto pubblico o sentenza in copia conforme all’originale, corredato da marca da bollo;
– nota di presentazione al Pra (Pubblico Registro Automobilistico) con l’indicazione del codice fiscale dell’acquirente: a tal fine, è possibile utilizzare il retro del certificato di proprietà oppure il modello NP3C, in doppio originale, scaricabile dal sito dell’Aci o reperibile presso gli uffici del Pra e della Motorizzazione Civile;
– carta di circolazione (originale e copia): si tratta di una specie di carta d’identità del veicolo, che ne attesta l’idoneità alla circolazione;
– Modulo TT2119 con cui si richiede, in sostanza, l’aggiornamento della carta di circolazione: tale modulo è reperibile presso gli uffici del Pra e della Motorizzazione Civile;
– copia di un documento di identità dell’acquirente;
– dichiarazione sostitutiva di certificazione di residenza dell’acquirente, se la residenza non sia riportata sul documento presentato.
Il passaggio di proprietà può essere effettuato sia presso gli uffici del Pubblico Registro Automobilisti (Pra) – pagando direttamente allo sportello – sia presso la Motorizzazione Civile, esibendo le ricevute dei pagamenti effettuati tramite bollettini postali su appositi conti correnti postali.
Ma quanto costa effettuare un passaggio di proprietà? Le spese da sostenere sono le seguenti:
– emolumenti Aci: 27 euro;
– imposta di bollo per registrazione al Pra: 29,24 euro se muniti di certificato di proprietà, che funge da nota di presentazione; 43,86 euro in assenza del certificato di proprietà, dovendo usare come nota di presentazione il modello NP3C;
– spese per autenticare la firma: bollo da 14,62 euro e 0,52 euro per diritti di segreteria;
– diritti Motorizzazione Civile: 9 euro;
– imposta di bollo per aggiornamento libretto di circolazione: 14,62 euro;
– imposta di trascrizione provinciale (Ipt): è la spesa più sostanziosa e varia in base alla potenza del mezzo (kw) e alla provincia presso il cui Pra il veicolo viene registrato. Nel dettaglio, fino a 53 kw di potenza, il costo è fisso (150,81 euro), mentre per gli autoveicoli che superano i 53 kw si calcola un importo di 3,5119 euro per ogni kw (con maggiorazioni fino al 30% rispetto all’importo di base stabilito dal ministero delle Finanze).
Fonte: La legge per tutti