Dal 1 luglio scatta il prelievo diretto da conto per le multe non pagate. Alcuni chiarimenti.
Dal primo luglio Equitalia sarà soppressa e tutti i rapporti pendenti saranno trasferite al nuovo soggetto, l'Agenzia delle Entrate-Riscossione. Una soppressione prevista dal decreto n. 193/2016, successivamente convertito nella Legge 225/2016 e approvato insieme alla Legge di Bilancio lo scorso ottobre. Per quanto riguarda le operazioni di recupero crediti, cosa accadrà a chi non pagherà per esempio una multa? Secondo quanto ricorda Altroconsumo, "avendo accesso diretto a molte banche dati", sarà "più facile per l'Agenzia delle Entrate verificare se i conti correnti dei debitori abbiano la disponibilità sufficiente per avviare il pignoramento" di quanto dovuto. E in presenza di più conti può anche scegliere quale bloccare. Però, chiarisce l'associazione dei consumatori, in caso di multa non pagata il conto corrente non viene bloccato automaticamente. Prima di arrivare al pignoramento o a qualsiasi atto di riscossione coattiva, infatti, "il contribuente che ha ricevuto una cartella esattoriale ha 60 giorni di tempo per pagarla, contestarla o chiedere di poterla rateizzare". E ancora: per debiti fino a 1.000 euro Agenzia delle Entrate-Riscossione aspetta altri 120 giorni e "invia un ulteriore avviso, prima di intraprendere un'azione di riscossione". La procedura sarà più veloce, ricorda Altroconsumo, ma "almeno non comporterà il blocco alla cieca di tutti i conti correnti, come avveniva con Equitalia e che comportava, soprattutto per le aziende, l'impossibilità di lavorare e pagare stipendi e fornitori". Pochi giorni fa, inoltre, Equitalia ha anche chiarito che, sull'effetto dell'accorpamento tra l'ente di riscossione e le Entrate, "non è vero che a partire dal primo luglio prossimo l'Agenzia delle Entrate-Riscossione potrà pignorare i conti correnti dei contribuenti debitori senza l'obbligo di richiedere l'intervento dell'autorità giudiziaria. Le norme che regolano la procedura di pignoramento diretto sono in vigore dal 2005".
Fonte: La legge per tutti