Responsabilità sociale di impresa tra teoria e prassi. Un libro di Melania Verde!
Cari amici, oggi vi presentiamo con grande entusiasmo un libro di Melania Verde (Ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università degli studi di Napoli, FEDERICO II). Un libro che fa parte della collana diretta dal prof. marco Musella dal titolo (Welfare, economia sociale e sviluppo) in cui l'autrice parla del Bilancio Sociale e della sua importanza per le Imprese e le organizzazioni che si occupano di Servizi alla persona.... e non solo.
Dall'introduzione del Prof. Marco Musella
Il libro di Melania Verde prova a ricostruire, in modo semplice, organico e ordinato, la relazione che lega la responsabilità sociale di impresa - e gli strumenti attraverso i quali essa si esprime e si concretizza - alle teorie dell'impresa e, cioè, alle spiegazioni e interpretazioni che sono state proposte in letteratura sulla natura e funzione di questa fondamentale istituzione della vita economica e sociale. E’ noto che già la definizione di impresa si scontra con diverse accezioni e sottolineature che in parte sono da ricondurre alle differenti discipline che l’hanno studiata e in parte sono da riferire alle diverse ideologie e visioni della società che attraversano le scienze umane e sociali, settore della conoscenza del quale l’economia politica, anche se si va sempre più appannando la consapevolezza di ciò nei giovani studiosi della disciplina, fa parte a pieno titolo. Il tema delle relazioni tra teoria dell’impresa e responsabilità sociale si ricollega in particolare al dibattito sulla proprietà dell'impresa o, anche, per dirla in altro modo, alla questione della sua appartenenza ai diversi stakeholder che concorrono a determinarne l'esistenza e ne orientano le scelte.
Tra responsabilità sociale e proprietà dell'impresa vi è una relazione assai stretta, come mostra il libro della Verde, perché la declinazione concreta della responsabilità e il modo in cui l’impresa si rende conto e da conto, nel bilancio sociale e negli altri strumenti di accountability e di trasparenza, del proprio operato e degli effetti economici, sociali, ma anche ambientali e culturali, che essa produce è assai diversa a seconda che l'impresa venga considerata un bene di proprietà esclusiva degli shareholder o che essa venga vista come una realtà più complessa rispetto alla quale i diritti di proprietà (o meglio il fascio di diritti che tradizionalmente sintetizziamo nel diritto di proprietà) è da considerarsi appartenente, in forme e forza diversa, ai diversi portatori di interesse, ai diversi gruppi coinvolti nella o dalla attività di impresa.
L’attenzione dell’Europa sul tema della responsabilità sociale delle imprese e sull’urgenza di promuoverne una più estesa e convinta diffusione è un argomento giustamente approfondito dalla Verde. L’Europa della conoscenza ha bisogno di imprese moderne e responsabili perché solo imprese che sanno costruire la propria azione quotidiana e i propri rapporti con fornitori, clienti e comunità locali sulla consapevolezza dell’impatto che le scelte imprenditoriali hanno sulle persone, sull’ambiente, sulle istituzioni e sulle dinamiche sociali e culturali daranno un contributo ad uno sviluppo equilibrato e sostenibile.
Il libro di Melania Verde dedica poi particolare attenzione all'impresa sociale. Questa figura di impresa che nell’ordinamento italiano è stato introdotta da poco più di 10 anni - e che molti Paesi, europei e non, hanno o stanno introducendo nei loro ordinamenti - è, da questo punto di vista, un interessante osservatorio innanzitutto e soprattutto perché è un tipo di organizzazione produttiva che , pur non essendo votata al lucro, ma adottando una, per dir così, metodica di decisione e azione ispirata dalla logica dell’uso efficiente delle risorse, appare immediatamente orientata agli interessi di gruppi più ampi di quelli che vengono tradizionalmente visti come i proprietari. E’ interessante allora la declinazione che l’autrice propone dei temi del bilancio sociale e degli altri strumenti con i quali le imprese rendono conto del proprio operato con riferimento specifico alla impresa sociale, una istituzione che i soci pongono in essere con una sorta di netto capovolgimento tra obiettivi e vincoli: l’obiettivo, come ebbi modo di scrivere alcuni anni or sono in un articolo ripubblicato nel libro L’Economia politica e le miserie del presente, Giappichelli, 2003, è la massimizzazione dell’utilità sociale, mentre il vincolo è il pareggio di bilancio. E per parlare correttamente di utilità sociale gli strumenti messi in campo dalla letteratura e dalla prassi sulla responsabilità sociale di impresa sono assai utili.